| |Literature=Zeno 1785, vol. IV, Lett. 656, pp. 46-47; Tomassoni 2021, p. 78, note 239 | | |Literature=Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 190, p. 378; Zeno 1785, vol. 4, lettre n° 656, pp. 46-47; Tomassoni 2021 |
| |Grand document=-Lettre du 4 août 1725 (de Vienne): “Al P. Cornaro potrete dire, che non ho presa alcuna delle medaglie inviatemi, perché quelle che servir potevano al mio bisogno, io già le teneva, e dell’altre non era a mio gusto l’acquisto, poco curandomi di medaglioni. A voi dirò poi confidentemente, che di nove medaglie di bronzo, io tenute ne avrei due, cioè l’Adriano Egizio, e ‘l Caligola con le sorelle: le altre sette erano tutte false: il che non volli a lui scrivere, per non entrare in contrasti. Il buon Padre ha o poca intelligenza, o molta malizia: ed io son persuaso anzi del primo, che del secondo. A medaglie che vengano da Venezia, o da Roma, bisogna aprire molto bene gli occhi, essendovi troppi falsarj, e troppi impostori: ed io ho preso questa massima, e la sieguo come indubitata, che una medaglia tenuta solo per sospetta, benché possa esser buona, sia ributtata come falsa. Così rimango libero dal dubbio egualmente, che dal litigio. Le medaglie sincere sono per tali riconosciute da tutti, o sia che le ripigli per mano, o sia che ad altri le mostri, mi danno sempre piacere” (Zeno 1785, vol. IV, Lett. 656, pp. 46-47; Tomassoni 2021, p. 78, note 239). | | |Grand document=Lettre du 4 août 1725 (de Vienne): “Al P. Cornaro potrete dire, che non ho presa alcuna delle medaglie inviatemi, perchè quelle che servir potevano al mio bisogno, io già le teneva, e dell’altre non era a mio gusto l’acquisto, poco curandomi di medaglioni. A voi dirò poi confidentemente, che di nove medaglie di bronzo, io tenute ne avrei due, cioè l’Adriano Egizio, e ‘l Caligola con le sorelle: le altre sette erano tutte false: il che non volli a lui scrivere, per non entrare in contrasti. Il buon Padre ha o poca intelligenza, o molta malizia: ed io son persuaso anzi del primo, che del secondo. A medaglie che vengano da Venezia, o da Roma, bisogna aprire molto bene gli occhi, essendovi troppi falsarj, e troppi impostori: ed io ho preso questa massima, e la sieguo come indubitata, che una medaglia tenuta solo per sospetta, benchè possa esser buona, sia ributtata come falsa. Così rimango libero dal dubbio egualmente, che dal litigio. Le medaglie sincere sono per tali riconosciute da tutti, o sia che le ripigli per mano, o sia che ad altri le mostri, mi danno sempre piacere” (Zeno 1752, vol. 2, lettre n° 190, p. 378; Zeno 1785, vol. 4, lettre n° 656, pp. 46-47; Tomassoni 2021). |