Enrico Noris - Francesco Mezzabarba Birago - 1685-12-4: Difference between revisions

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|Associated persons=Jean Foy-Vaillant
|Associated persons=Jean Foy-Vaillant; Francesco Riccardi; Ezechiel Spanheim; Jean Hardouin; Jacob Spon; Giovanni Braccese; Giuseppe Magnavacca; Louis XIV of France
|Literature=Noris 1741, lettre CVII, col. 267-269 ; voir Williams 2009, p. 106, note 5
|Literature=Spanheim 1671; Noris 1681; Hardouin 1684; Noris 1741, lettre CVII, col. 267-269 ; Williams 2009, p. 106, note 5
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|Numismatic keyword=Otho; roman provincial; faustina; marcus aurelius; Syria; Antioch; varus; aleppo; levant; marseille; book production; collection numbers; greek; collection sale; domitianus; nerva
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|Grand document=-Lettre du 4 déc. 1685 (de Florence) : « E partito Monsù Vaillant verso Roma con avere copiate sopra 60 medaglie rarissime del Museo di S. A S. Ha vedute ancora le medaglie del Signor Marcheſse Riccardi, e stette circa un ora all'audienza col Serenissimo a cui dono un Ottone Greco, ma molto logoro, che più tosto si crede Ottone, che tale veramente apparisca. Nella medaglia di Faustina della città Flavia Neapoli mi mostrò l'epoca, che io prendevo per gli anni di M. Aurelio, e stà così; ΦANEAC ΠOΛE CΥPIAC ΠA Diana come egli spiega: Ne libri tal numero e scritto da Greci così S, e nella medaglia mente dall'imperio di Vespasiano a Faustina di M. Aurelio, che è improntata nelle due medaglie di S. A. In oltre scuopri per me un tesoro. Sono due piccole medaglie di mettalo di Quintilio Varo Preside della Siria. Una ne tiene il Marchese Riccardi. Stà nel diritto Caput jovis sine litteri. Nel rovescio: ANTIOXEΩN EΠI OVAPOΥ, Mulier sedens pedem super Orontem teneni, detera palmam cum notis: EK. cioè anno XXV. Un altro simile ne trovò fra quelle di S. A. con i numeri: ZK. anno XXVII. questi sono anni dell'imperio d'Augusto nella Siria doppo la vittoria ottenuta da esso contro M. Antonio, come spiego ne' Cenotaffi Pisani. Trovò ancora una di Silano che pone lo Spanemio pag. 658. ma in questo del Marchese Riccardi simile al dissegnato vi è l'epoca ram. anno 43. è ancora fra quelle di S. A. con altro segnato AM, quali io citai ne' Cenotaffi, ove discorro di Silano preside della Siria. È mirabile però la medaglia di Varo, perchè giova a mostrare l'anno della morte di Herode, e della nascita di Cristo, e mi rincresce non avere potuto prima della stampa del mio libro vedere tali medaglie. In Venezia quei Signori hanno ottenuto molte medaglie d'Aleppo, e può essere che ivi ve ne siano di quei Presidi della Siria, quali medaglie sono piccole, e hanno la Icrizzione : ANTIOXEΩN EΠI ... col cognome del Preside Romano, e l'epoca corrente. Il Vaillant in Marsiglia ha trovato un Petronio Preside sotto Caio e Claudio, che gli mancava. Queste medaglie non sono state in stima, ma per l'avvenire spero che gli Antiquari ne terranno maggior conto. Quella di Flacco la cita il P. Arduino pag. 51. come anco di Petronio senza epoche. Intendo che Monsù Spon abbia stampato sino alle decima sezione le iscrizzioni, ed'io non ho che sino alla quinta che termina alla pag. 204. Egli per essere di religione Protestante si è partito dal regno, e ritirato con la Madre in Zurigo, avendo date all'Huguetan tutte le sue stampe. Ma ancora l’Huguetan è Ugonoto, quale intendo volere cedere sotto mano tutto il suo negozio ad un suo parente Cattolico. Gran confusioni sono fra quegli miseri ostinati nella presente persecuzione, che il zelo del Re gli ha mosso contro. Circa la diversità dell'epocha de'Laodiceni che ella trova nelle due medaglie di Domiziano e d'Antonino Pio, ella deve avvertire che il P. Arduino pag. 285. applica tale epoche a Laodicea ad Libanum, e lo Scaligero parla con Eusebio dell'epocha Laodiceae ad mare, città diverse nella imedema Siria. Io però dubito che siano più tosto di Laodicea nella Caria. Nel Museo Mediceo si legge IOΥΛIEN TΩN KAI ΛAΟΔIKEΩΞ  AK anno 21. Iuppiter stanscum hasta; nel diritto sta senza lettere. Caput radiatum. In altra sta Caput turritum cum velo retrocadente, che il P. Arduino pag. 284. applica a Laodicea della Caria. Sono difficoltà da risolversi. doppo avere esaminate molte medaglie, che ora non posso tutte vedere, e doppoche saranno da varii Antiquarii stampate, si potranno meglio discernere le Laodicee quali fossero. La spiegazione delle parole ETOVC NEOΥ IEPOΥ che lei adduce, è dottissima, e vera, mentre ciò provano le medaglie di Domiziano e di Nerva. Tre sono nel Museo di S. A. S. fra quelle d'argento, e sono assai grosse, benchè di giro meno delle mediocri o mezzane, che portano tale Iscrizzione, fra le quali una è di Domitiano col e. e le devo far dissegnare per mandarle in Francia. Il Sig. Cameli le pose, fra i medaglioni d'argento. Ha S. A. S. mandato un giovane perito nelle lettere Latine e Greche, figlio del Custode della Galleria Serenissima ad imparare a Bologna appressso il Signor Magnavacca la prattica delle medaglie; vi è stato 5 mesi, ed'ora l'ha inviato a Roma, e forsi quando ritornerà, si farà l'indice, e gli armari delle medaglie che ora sono divise in tre Musei. Monsù Vaillant lodale medaglie d'oro di S. A. ma dice che il Re Cristianissimo ha il doppio nella sua Galleria di medaglie. è certo di Greche non ve ne sono qui in molta copia; nè più si parla della compra del Museo Braccese; perchè a S. A. non torna il conto per 200. medaglie fare la spesa di 2. mila e più. Ella dirà che sono troppo fastidioso con le lettere, e done gli estremi, o col tacere, o collo scrivere » (Noris 1741, lettre CVII, col. 267-269 ; voir Williams 2009, p. 106, note 5).
|Grand document=-Lettre du 4 déc. 1685 (de Florence) : « E partito Monsù Vaillant verso Roma con avere copiate sopra 60 medaglie rarissime del Museo di S. A S. Ha vedute ancora le medaglie del Signor Marchese Riccardi, e stette circa un ora all'audienza col Serenissimo a cui dono un Ottone Greco, ma molto logoro, che più tosto si crede Ottone, che tale veramente apparisca. Nella medaglia di Faustina della città Flavia Neapoli mi mostrò l'epoca, che io prendevo per gli anni di M. Aurelio, e stà così; ΦANEAC ΠOΛE CΥPIAC ΠA Diana come egli spiega: Ne libri tal numero e scritto da Greci così S, e nella medaglia mente dall'imperio di Vespasiano a Faustina di M. Aurelio, che è improntata nelle due medaglie di S. A. In oltre scuopri per me un tesoro. Sono due piccole medaglie di mettalo di Quintilio Varo Preside della Siria. Una ne tiene il Marchese Riccardi. Stà nel diritto Caput jovis sine litteri. Nel rovescio: ANTIOXEΩN EΠI OVAPOΥ, Mulier sedens pedem super Orontem teneni, detera palmam cum notis: EK. cioè anno XXV. Un altro simile ne trovò fra quelle di S. A. con i numeri: ZK. anno XXVII. questi sono anni dell'imperio d'Augusto nella Siria doppo la vittoria ottenuta da esso contro M. Antonio, come spiego ne' Cenotaffi Pisani. Trovò ancora una di Silano che pone lo Spanemio pag. 658. ma in questo del Marchese Riccardi simile al dissegnato vi è l'epoca ram. anno 43. è ancora fra quelle di S. A. con altro segnato AM, quali io citai ne' Cenotaffi, ove discorro di Silano preside della Siria. È mirabile però la medaglia di Varo, perchè giova a mostrare l'anno della morte di Herode, e della nascita di Cristo, e mi rincresce non avere potuto prima della stampa del mio libro vedere tali medaglie. In Venezia quei Signori hanno ottenuto molte medaglie d'Aleppo, e può essere che ivi ve ne siano di quei Presidi della Siria, quali medaglie sono piccole, e hanno la Icrizzione : ANTIOXEΩN EΠI ... col cognome del Preside Romano, e l'epoca corrente. Il Vaillant in Marsiglia ha trovato un Petronio Preside sotto Caio e Claudio, che gli mancava. Queste medaglie non sono state in stima, ma per l'avvenire spero che gli Antiquari ne terranno maggior conto. Quella di Flacco la cita il P. Arduino pag. 51. come anco di Petronio senza epoche. Intendo che Monsù Spon abbia stampato sino alle decima sezione le iscrizzioni, ed'io non ho che sino alla quinta che termina alla pag. 204. Egli per essere di religione Protestante si è partito dal regno, e ritirato con la Madre in Zurigo, avendo date all'Huguetan tutte le sue stampe. Ma ancora l’Huguetan è Ugonoto, quale intendo volere cedere sotto mano tutto il suo negozio ad un suo parente Cattolico. Gran confusioni sono fra quegli miseri ostinati nella presente persecuzione, che il zelo del Re gli ha mosso contro. Circa la diversità dell'epocha de'Laodiceni che ella trova nelle due medaglie di Domiziano e d'Antonino Pio, ella deve avvertire che il P. Arduino pag. 285. applica tale epoche a Laodicea ad Libanum, e lo Scaligero parla con Eusebio dell'epocha Laodiceae ad mare, città diverse nella imedema Siria. Io però dubito che siano più tosto di Laodicea nella Caria. Nel Museo Mediceo si legge IOΥΛIEN TΩN KAI ΛAΟΔIKEΩΞ  AK anno 21. Iuppiter stanscum hasta; nel diritto sta senza lettere. Caput radiatum. In altra sta Caput turritum cum velo retrocadente, che il P. Arduino pag. 284. applica a Laodicea della Caria. Sono difficoltà da risolversi. doppo avere esaminate molte medaglie, che ora non posso tutte vedere, e doppoche saranno da varii Antiquarii stampate, si potranno meglio discernere le Laodicee quali fossero. La spiegazione delle parole ETOVC NEOΥ IEPOΥ che lei adduce, è dottissima, e vera, mentre ciò provano le medaglie di Domiziano e di Nerva. Tre sono nel Museo di S. A. S. fra quelle d'argento, e sono assai grosse, benchè di giro meno delle mediocri o mezzane, che portano tale Iscrizzione, fra le quali una è di Domitiano col e. e le devo far dissegnare per mandarle in Francia. Il Sig. Cameli le pose, fra i medaglioni d'argento. Ha S. A. S. mandato un giovane perito nelle lettere Latine e Greche, figlio del Custode della Galleria Serenissima ad imparare a Bologna appressso il Signor Magnavacca la prattica delle medaglie; vi è stato 5 mesi, ed'ora l'ha inviato a Roma, e forsi quando ritornerà, si farà l'indice, e gli armari delle medaglie che ora sono divise in tre Musei. Monsù Vaillant lodale medaglie d'oro di S. A. ma dice che il Re Cristianissimo ha il doppio nella sua Galleria di medaglie. è certo di Greche non ve ne sono qui in molta copia; nè più si parla della compra del Museo Braccese; perchè a S. A. non torna il conto per 200. medaglie fare la spesa di 2. mila e più. Ella dirà che sono troppo fastidioso con le lettere, e done gli estremi, o col tacere, o collo scrivere » (Noris 1741, lettre CVII, col. 267-269 ; voir Williams 2009, p. 106, note 5).
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Enrico Noris, Florence

Enrico Noris - Francesco Mezzabarba Birago - 1685-12-4
FINA IDUnique ID of the page  11004
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document. Enrico Noris
RecipientRecipient of the correspondence. Francesco Mezzabarba Birago
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . December 4, 1685
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Florence 43° 46' 11.53" N, 11° 15' 20.09" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Jean Foy-Vaillant, Francesco Riccardi, Ezechiel Spanheim, Jean Hardouin, Jacob Spon, Giovanni Braccese, Giuseppe Magnavacca, Louis XIV of France
LiteratureReference to literature. Spanheim 1671Spanheim 1671, Noris 1681Noris 1681, Hardouin 1684Hardouin 1684, Noris 1741, lettre CVII, col. 267-269Noris 1741, Williams 2009, p. 106, note 5Williams 2009
KeywordNumismatic Keywords  Otho , Roman Provincial , Faustina , Marcus Aurelius , Syria , Antioch , Varus , Aleppo , Levant , Marseille , Book Production , Collection Numbers , Greek , Collection Sale , Domitianus , Nerva
LanguageLanguage of the correspondence Italian
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-Lettre du 4 déc. 1685 (de Florence) : « E partito Monsù Vaillant verso Roma con avere copiate sopra 60 medaglie rarissime del Museo di S. A S. Ha vedute ancora le medaglie del Signor Marchese Riccardi, e stette circa un ora all'audienza col Serenissimo a cui dono un Ottone Greco, ma molto logoro, che più tosto si crede Ottone, che tale veramente apparisca. Nella medaglia di Faustina della città Flavia Neapoli mi mostrò l'epoca, che io prendevo per gli anni di M. Aurelio, e stà così; ΦANEAC ΠOΛE CΥPIAC ΠA Diana come egli spiega: Ne libri tal numero e scritto da Greci così S, e nella medaglia mente dall'imperio di Vespasiano a Faustina di M. Aurelio, che è improntata nelle due medaglie di S. A. In oltre scuopri per me un tesoro. Sono due piccole medaglie di mettalo di Quintilio Varo Preside della Siria. Una ne tiene il Marchese Riccardi. Stà nel diritto Caput jovis sine litteri. Nel rovescio: ANTIOXEΩN EΠI OVAPOΥ, Mulier sedens pedem super Orontem teneni, detera palmam cum notis: EK. cioè anno XXV. Un altro simile ne trovò fra quelle di S. A. con i numeri: ZK. anno XXVII. questi sono anni dell'imperio d'Augusto nella Siria doppo la vittoria ottenuta da esso contro M. Antonio, come spiego ne' Cenotaffi Pisani. Trovò ancora una di Silano che pone lo Spanemio pag. 658. ma in questo del Marchese Riccardi simile al dissegnato vi è l'epoca ram. anno 43. è ancora fra quelle di S. A. con altro segnato AM, quali io citai ne' Cenotaffi, ove discorro di Silano preside della Siria. È mirabile però la medaglia di Varo, perchè giova a mostrare l'anno della morte di Herode, e della nascita di Cristo, e mi rincresce non avere potuto prima della stampa del mio libro vedere tali medaglie. In Venezia quei Signori hanno ottenuto molte medaglie d'Aleppo, e può essere che ivi ve ne siano di quei Presidi della Siria, quali medaglie sono piccole, e hanno la Icrizzione : ANTIOXEΩN EΠI ... col cognome del Preside Romano, e l'epoca corrente. Il Vaillant in Marsiglia ha trovato un Petronio Preside sotto Caio e Claudio, che gli mancava. Queste medaglie non sono state in stima, ma per l'avvenire spero che gli Antiquari ne terranno maggior conto. Quella di Flacco la cita il P. Arduino pag. 51. come anco di Petronio senza epoche. Intendo che Monsù Spon abbia stampato sino alle decima sezione le iscrizzioni, ed'io non ho che sino alla quinta che termina alla pag. 204. Egli per essere di religione Protestante si è partito dal regno, e ritirato con la Madre in Zurigo, avendo date all'Huguetan tutte le sue stampe. Ma ancora l’Huguetan è Ugonoto, quale intendo volere cedere sotto mano tutto il suo negozio ad un suo parente Cattolico. Gran confusioni sono fra quegli miseri ostinati nella presente persecuzione, che il zelo del Re gli ha mosso contro. Circa la diversità dell'epocha de'Laodiceni che ella trova nelle due medaglie di Domiziano e d'Antonino Pio, ella deve avvertire che il P. Arduino pag. 285. applica tale epoche a Laodicea ad Libanum, e lo Scaligero parla con Eusebio dell'epocha Laodiceae ad mare, città diverse nella imedema Siria. Io però dubito che siano più tosto di Laodicea nella Caria. Nel Museo Mediceo si legge IOΥΛIEN TΩN KAI ΛAΟΔIKEΩΞ AK anno 21. Iuppiter stanscum hasta; nel diritto sta senza lettere. Caput radiatum. In altra sta Caput turritum cum velo retrocadente, che il P. Arduino pag. 284. applica a Laodicea della Caria. Sono difficoltà da risolversi. doppo avere esaminate molte medaglie, che ora non posso tutte vedere, e doppoche saranno da varii Antiquarii stampate, si potranno meglio discernere le Laodicee quali fossero. La spiegazione delle parole ETOVC NEOΥ IEPOΥ che lei adduce, è dottissima, e vera, mentre ciò provano le medaglie di Domiziano e di Nerva. Tre sono nel Museo di S. A. S. fra quelle d'argento, e sono assai grosse, benchè di giro meno delle mediocri o mezzane, che portano tale Iscrizzione, fra le quali una è di Domitiano col e. e le devo far dissegnare per mandarle in Francia. Il Sig. Cameli le pose, fra i medaglioni d'argento. Ha S. A. S. mandato un giovane perito nelle lettere Latine e Greche, figlio del Custode della Galleria Serenissima ad imparare a Bologna appressso il Signor Magnavacca la prattica delle medaglie; vi è stato 5 mesi, ed'ora l'ha inviato a Roma, e forsi quando ritornerà, si farà l'indice, e gli armari delle medaglie che ora sono divise in tre Musei. Monsù Vaillant lodale medaglie d'oro di S. A. ma dice che il Re Cristianissimo ha il doppio nella sua Galleria di medaglie. è certo di Greche non ve ne sono qui in molta copia; nè più si parla della compra del Museo Braccese; perchè a S. A. non torna il conto per 200. medaglie fare la spesa di 2. mila e più. Ella dirà che sono troppo fastidioso con le lettere, e done gli estremi, o col tacere, o collo scrivere » (Noris 1741, lettre CVII, col. 267-269 ; voir Williams 2009, p. 106, note 5).