Gian Domenico Bertoli - Apostolo Zeno - 1732-1-28

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Gian Domenico Bertoli, Aquileia

Gian Domenico Bertoli - Apostolo Zeno - 1732-1-28
FINA IDUnique ID of the page  10875
InstitutionName of Institution. Aquileia, Biblioteca del Museo Archeologico Nazionale
InventoryInventory number. Carteggio Bertoli, vol. X, p. 1693-1694
AuthorAuthor of the document. Gian Domenico Bertoli
RecipientRecipient of the correspondence. Apostolo Zeno
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . January 28, 1732
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Aquileia 45° 46' 10.60" N, 13° 22' 11.28" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Francesco Mezzabarba Birago
LiteratureReference to literature. Mezzabarba Birago 16831, Tomassoni 20212
KeywordNumismatic Keywords  Roman Provincial , Domitia , Constantinople , Greek , State Of Preservation, Gallienus , Vetranius , Local Finds , Coin Weight , Leon I , Theodosius
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 28 janvier 1732 (de Aquileia): “La medaglia greca di Domizia, è di mezzana grandezza, ed è del Sig.r Can.co Alugara, e fu portata con alcune altre poche di Costantinopoli da un suo fratello, che era medico del Bailo il S. Gio: Delfino, che dopo la di lui morte morì anch’egli per viaggio. Tra queste medaglie ve ne sono alcune altre pur greche, tra le quali come mal pratico di quell’idioma io non seppi conoscere se non questa di Domizia, che è la più intelligibile delle altre, e sicché può dirsi di ottima conservazione : ed avendogli io detto colla solita mia schiettezza, che mi pareva assai buona, egli ha pensato di approfittarsene, e con prima occasione la manderà al S. D. Fran.co Perissini, e le altre le porterà da se stesso col primo viaggio, che farà verso la dominante. Quest’anno io non ho più trovato di buono se non un Gallieno in argento col rovescio di Giove Cantabro, un Vittore pur d’argento, e in rame un Romolo, e un Vetranione, e pure n’avrò vedute più di mille, tutte uscite quest’anno da queste terre. Due ne ho avute d’oro, delle quali mi priverei volontieri per l. 35:- l’una. Ciascuna di esse pesa un zecchino e 18. grani e sono ben conservate. Una è di Leone, che suppongo il vecchio, d.o magno, che ha nel rovescio una vittoria, che tiene nella destra una croce longa coll’epigrafe VICTORIA AVGGG CONOB. L’altra è di Teodosio, che suppongo il giovane, nel cui rovescio si legge VIRT EXERC ROM CONOB, e vi si vede l’Imperatore armato, che nella sinistra tiene un trofeo, appoggiato in spalla, e colla destra preme la testa a uno schiavo, con una stella alla sinistra e mi pare, che questo tipo non si trovi appresso il Mezzabarba in quelle d’oro” (Aquileia, BMANA, carteggio Bertoli, vol. X, p. 1693-1694; Tomassoni 2021).

References

  1. ^  Mezzabarba Birago, Francesco (1683). Imperatorum romanorum numismata a Pompeio magno ad Heraclium ab Adolfo Occo ne olim congesta, nunc augustorum iconibus, perpetuis historico / Chronologicis notis, plubribusque additamentis illustrata, et aucta. Mediolani: Ex Typographia Ludovici Montiae.
  2. ^ Tomassoni 2021