Giovanni Battista Cattaneo - Giuseppe Magnavacca - 1702-4-22

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Giovanni Battista Cattaneo, Reggio nell'Emilia

Giovanni Battista Cattaneo - Giuseppe Magnavacca - 1702-4-22
FINA IDUnique ID of the page  2515
InstitutionName of Institution. Bologna, Archivio di Stato
InventoryInventory number. FMC, s. IV, b. 57/717, lettre 66
AuthorAuthor of the document. Giovanni Battista Cattaneo
RecipientRecipient of the correspondence. Giuseppe Magnavacca
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . April 22, 1702
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Reggio nell'Emilia 44° 41' 52.22" N, 10° 37' 49.80" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Lodovico Borgolocchi Turroni, Angelo Antonio Livizzani, Antonio Galeazzo Malvasia
LiteratureReference to literature. Missere Fontana 2001-2002, p. 222, note 921, Missere Fontana 2012, p. 243, note 2, 246, note 252
KeywordNumismatic Keywords  Dealer , Antiquarianism
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 22 avr. 1702 (de Reggio Emilia) : évoque Lodovico Borgolocchi Turroni comme l’un des dilletanti les plus sincères et honnêtes ; se plaint de la fourberie du monde antiquaire, Paladino et surtout Angelo Antonio Livizzani : « Paladino poi non ha male, che non meriti peggio perché, se bene io lo tenivo per birbante, non avrei pero aspettata da lui una furberia cosi enorme, come la fatta col gentilissimo, cortesissimo e sincerissimo s.r. dott. Livizzani, ch’é degno d’esser venerato e corrisposto con tutta attenzione da ognuno « ; Cattaneo s’exclame qu’il y avait « materia da stomacarle gli Armellini di sant’Antonio. E purtroppo il vero che oggidi l’Antiquaria s’è ormai ridotta in una professione di birbanteria, furberia et inganni e s’io fossi a cominciare mi guarderei bene di farlo, non trovandosi più fra dilettanti la sincerità de’ nostri Borgolucchi, Lotti, Malvasia, etc., et fra’ venditori de’ nostri Tamburini, Bresciano et altri, fra’ quali tutti si camminava ne’ contratti con piena sicurezza, perché aggiustato il più et il meno, si viveva quieto et contento. In verità io non mi fido più di veruno fuorché di voi e percio sono se non affatto, poco men che svogliato. Voi pero ringraziate Iddio, che nel corrente discredito degl’Antiquarii, vi mantienne appresso tutti il concetto d’uomo d’onore » (Bologne, Archivio di Stato, FMC, s. IV, b. 57/717, lettre 66 ; voir Missere Fontana 2001-2002, p. 222, note 92 ; Missere Fontana 2012, p. 243, note 2, 246, note 25).

References

  1. ^  Missere Fontana, F. (2001-2002), “Raccolte numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento », Bollettino di Numismatica, Ser. I, 36-39, pp. 205-315.
  2. ^  Missere Fontana, F. (2012), "Antiquari da pasticci : mercanti itineranti nei carteggi del Seicento", Numismatica e Antichità Classiche, 41, pp. 243-258.