Michelangelo Zorzi - Alfonso Alvarotti - 1719-7-21: Difference between revisions

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|Literature=Noris 1676; Noris 1681; Mezzabarba Birago 1683; Spanheim 1717; Zorzi 1726, p. 102-119
|Literature=Spanheim 1671; Noris 1676; Noris 1681; Mezzabarba Birago 1683; Fabretti 1686; Zorzi 1726, p. 111-114
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|Grand document=-Lettre du 21 juillet 1719 (de Vicenza) : p. 112-113 : «Non è difficile il disinganno, mentre Romulo si chiamò Commodo, con Antonino Pio, col figlio di Massenzio, e con altri ancora, che non ebbero posto a come i sopraddetti tra gli Augusti, o tra Cesari. Del primo si veggon medaglie coniate in Efeſso, e segnate con questa epigrafe Λ.ΑΥΡ. ΡΩΜΥΛΟC KAICAP, cioè L. Aurelius Romulus Cesar, tanto afferma lo Spanemio de Praest. & Usu Numism. tomo 2. pag.746 del secondo pure si hanno medaglie con la leggenda ROMVLVS AVGVSTVS, veggasi il Mezabarba Imper. Roman. Numism. pag. 191. 192, 193, e 203. del terzo parimente chiara è la prova, che dalle medaglie risulta, leggendosi in esse M. AVR. ROMVLVS NOB. CAES. COS. fu Consolo negli anni di Roma 1061, e 1062, nel qual secondo suo consolato mancò, e dopo morte fu consacrato secondo l'uso della gentile superstizione, come fanno conoscere le seguenti monete appresso il Mezabarba pag. 451. e 452. IMP. MAXENTIVS DIVO ROMVLO NV. FILIO, altre hanno DIVO ROMVLO NVBIS CONS. cioè Nobilissimo Consuli, al riferire anche dell'Eminentissimo Arrigo Noris, nel libro, ch intitolò Duplex Dissertatio de duobus nummis Diocletiani, 3 Licini, pag. 25. edit. Patav. 1676, in fol maniera di scrivere, che stabilisce appresso gli antichi l'uso di adoperar l'V invece dell'O, nella guisa, che si servivano dell' O, invece dell'V, conforme vedesi in alcune medaglie di Cesare, nelle quali stà impresso DIVOS IVLIVS ; e l'Eminentissimo Noris suddetto, ne suoi Cenotafi Pisani, pag. 471. Venetiis, apud Paulum Balleonium, 1681, in fol ne rende la ragione contro al Vossio, che non sapeva difender la forma di scrivere avos nel caso retto » ; p. 111 : « Il Fabbretti nell'Opera sua già citata contro al Gronovio, pag. 84. vuole, che un figlio di Numeriano ancora, da lui posto in condizion di Cesare, si chiamasse Romulo - Per confessare, con sommo rossore, la mia ignoranza, io non ho mai vedute medaglie, che lo provino, nè lapide, che lo mostrino, nè Istorici, che lo additino » (Zorzi 1726, p. 102-119).
|Grand document=Lettre du 21 juillet 1719 (de Vicenza): p. 111-113: "Non sò vedere, come possa difendersi la massima dal suo bel talento fissata, che il nome di Romulo, nell'Imperio Romano, nato col primo Re di tal nome, sia con esso rimasto estinto, e sepolto, senza lasciarsi più sentire fra' Regnanti di quel vasto dominio: la franchezza del mio dissenso è fondata su la base di tante autoritadi in contrario, che sarebbe cecità di mente il negare una tal verità, ovvero ostinazione d'animo pertinace l'insistere nella conceputa falsissima idea. (...) Non è difficile il disinganno, mentre Romulo si chiamò Commodo, con Antonino Pio, col figlio di Massenzio, e con altri ancora, che non ebbero posto come i sopraddetti tra gli Augusti, o tra' Cesari. Del primo si veggon medaglie coniate in Efeso, e segnate con questa epigrafe Λ. ΑΥΡ. ΡΩΜΥΛΟC KAICAP, cioè L. Aurelius Romulus Cæsar, tanto afferma lo Spanemio de Præst. & usu Numism. tomo 2. pag.746. del secondo pure si hanno medaglie con la leggenda ROMVLVS AVGVSTVS, veggasi il Mezabarba Imper. Roman. Numism. pag. 191. 192, 193, e 203. del terzo parimente chiara è la prova, che dalle medaglie risulta, leggendosi in esse M. AVR. ROMVLVS NOB. CÆS. COS. fu Consolo negli anni di Roma 1061, e 1062, nel qual secondo suo consolato mancò, e dopo morte fu consacrato secondo l'uso della gentile superstizione, come fanno conoscere le seguenti monete appresso il Mezabarba pag. 451. e 452. IMP. MAXENTIVS DIVO ROMVLO NV. FILIO, altre hanno DIVO ROMVLO NVBIS CONS. cioè Nobilissimo Consuli, al riferire anche dell'Eminentissimo Arrigo Noris, nel libro, ch' intitolò Duplex Dissertatio de duobus nummis Diocletiani, & Licinii, pag. 25. edit. Patav. 1676, in fol. maniera di scrivere, che stabilisce appresso gli antichi l'uso di adoperar l'V invece dell'O, nella guisa, che si servivano dell'O, invece dell'V, conforme vedesi in alcune medaglie di Cesare, nelle quali stà impresso DIVOS IVLIVS ; e l'Eminentissimo Noris suddetto, ne' suoi Cenotafj Pisani, pag. 471. Venetiis, apud Paulum Balleonium, 1681, in fol. ne rende la ragione contro al Vossio, che non sapeva difender la forma di scrivere avos nel caso retto" ; p. 114: "Il Fabbretti nell'Opera sua già citata contro al Gronovio, pag. 84. vuole, che un figlio di Numeriano ancora, da lui posto in condizion di Cesare, si chiamasse Romulo. Per confessare, con sommo rossore, la mia ignoranza, io non ho mai vedute medaglie, che lo provino, nè lapide, che lo mostrino, nè Istorici, che lo additino" (Zorzi 1726, p. 111-114).
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Michelangelo Zorzi, Vicenza

Michelangelo Zorzi - Alfonso Alvarotti - 1719-7-21
FINA IDUnique ID of the page  7446
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document. Michelangelo Zorzi
RecipientRecipient of the correspondence. Alfonso Alvarotti
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . July 21, 1719
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Vicenza 45° 32' 51.54" N, 11° 32' 47.62" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Ezechiel Spanheim, Francesco Mezzabarba Birago, Enrico Noris
LiteratureReference to literature. Spanheim 16711, Noris 16762, Noris 16813, Mezzabarba Birago 16834, Fabretti 16865, Zorzi 1726, p. 111-1146
KeywordNumismatic Keywords  Ephesus , Roman Provincial , Romulus , Maxentius , Numerianus , Shape Of Letters
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 21 juillet 1719 (de Vicenza): p. 111-113: "Non sò vedere, come possa difendersi la massima dal suo bel talento fissata, che il nome di Romulo, nell'Imperio Romano, nato col primo Re di tal nome, sia con esso rimasto estinto, e sepolto, senza lasciarsi più sentire fra' Regnanti di quel vasto dominio: la franchezza del mio dissenso è fondata su la base di tante autoritadi in contrario, che sarebbe cecità di mente il negare una tal verità, ovvero ostinazione d'animo pertinace l'insistere nella conceputa falsissima idea. (...) Non è difficile il disinganno, mentre Romulo si chiamò Commodo, con Antonino Pio, col figlio di Massenzio, e con altri ancora, che non ebbero posto come i sopraddetti tra gli Augusti, o tra' Cesari. Del primo si veggon medaglie coniate in Efeso, e segnate con questa epigrafe Λ. ΑΥΡ. ΡΩΜΥΛΟC KAICAP, cioè L. Aurelius Romulus Cæsar, tanto afferma lo Spanemio de Præst. & usu Numism. tomo 2. pag.746. del secondo pure si hanno medaglie con la leggenda ROMVLVS AVGVSTVS, veggasi il Mezabarba Imper. Roman. Numism. pag. 191. 192, 193, e 203. del terzo parimente chiara è la prova, che dalle medaglie risulta, leggendosi in esse M. AVR. ROMVLVS NOB. CÆS. COS. fu Consolo negli anni di Roma 1061, e 1062, nel qual secondo suo consolato mancò, e dopo morte fu consacrato secondo l'uso della gentile superstizione, come fanno conoscere le seguenti monete appresso il Mezabarba pag. 451. e 452. IMP. MAXENTIVS DIVO ROMVLO NV. FILIO, altre hanno DIVO ROMVLO NVBIS CONS. cioè Nobilissimo Consuli, al riferire anche dell'Eminentissimo Arrigo Noris, nel libro, ch' intitolò Duplex Dissertatio de duobus nummis Diocletiani, & Licinii, pag. 25. edit. Patav. 1676, in fol. maniera di scrivere, che stabilisce appresso gli antichi l'uso di adoperar l'V invece dell'O, nella guisa, che si servivano dell'O, invece dell'V, conforme vedesi in alcune medaglie di Cesare, nelle quali stà impresso DIVOS IVLIVS ; e l'Eminentissimo Noris suddetto, ne' suoi Cenotafj Pisani, pag. 471. Venetiis, apud Paulum Balleonium, 1681, in fol. ne rende la ragione contro al Vossio, che non sapeva difender la forma di scrivere avos nel caso retto" ; p. 114: "Il Fabbretti nell'Opera sua già citata contro al Gronovio, pag. 84. vuole, che un figlio di Numeriano ancora, da lui posto in condizion di Cesare, si chiamasse Romulo. Per confessare, con sommo rossore, la mia ignoranza, io non ho mai vedute medaglie, che lo provino, nè lapide, che lo mostrino, nè Istorici, che lo additino" (Zorzi 1726, p. 111-114).

References

  1. ^  Spanheim, Ezechiel (1671). Dissertationes de praestantia et usu numismatum antiquorum, editio secunda, priori longe auctior et variorum numismatum iconibus illustrata. 2 vol. Amstelodami: Apud Danielem Elsevirium.
  2. ^  Enrico Noris (1676), Duplex dissertatio de duobus nummis Diocletiani et Licinii ex cimelijs sereniss. ac reuerendiss. principis Leopoldi cardinalis Medicei, Patavii (Padua).
  3. ^  Noris, Enrico (1681), Cenotaphia Pisana Caii et Lucii Cæsarum dissertationibus illustrata, Venice.
  4. ^  Mezzabarba Birago, Francesco (1683). Imperatorum romanorum numismata a Pompeio magno ad Heraclium ab Adolfo Occo ne olim congesta, nunc augustorum iconibus, perpetuis historico / Chronologicis notis, plubribusque additamentis illustrata, et aucta. Mediolani: Ex Typographia Ludovici Montiae.
  5. ^  Fabretti, Raffaele (1686), Ad Iacobvm Gronovivm, Apologema in eiusque Titiliuitia, sive, Somnia de Tito Liuio, animadversiones, Antea edite sub nomine Iasithei
  6. ^  Zorzi, Michelangelo (1726), Lettere erudite scritte a diversi suoi amici dal sig. K. M. A. Z. [...], per Giambatista Conzatti, Padua.