Nicolas-Claude Fabri de Peiresc - Lelio Pasqualini - 1601-6-29

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Nicolas-Claude Fabri de Peiresc, Padua

Nicolas-Claude Fabri de Peiresc - Lelio Pasqualini - 1601-6-29
FINA IDUnique ID of the page  11178
InstitutionName of Institution. Aix-en-Provence, Bibliothèque de Méjanes
InventoryInventory number. Ms. 209 (1027), f° 145-146 (129-130)
AuthorAuthor of the document. Nicolas-Claude Fabri de Peiresc
RecipientRecipient of the correspondence. Lelio Pasqualini
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . June 29, 1601
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Padua 45° 24' 27.79" N, 11° 52' 24.42" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation.
LiteratureReference to literature. Carpita - Vaiani 2012, lettre n° IV, p. 37-391
KeywordNumismatic Keywords  Antioch , Tarsus , Rivers , Sidon , Damascus , Samosata , Tyana , Edessa , Hierapolis
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

-Lettre du 29 juin 1601 (de Padoue) : « [f. 145] Al Monsig.re Lelio Pasqualini RomaMolto Ill.re et R.do mio Sig.re oss.mo, Quanto alla figurina che si vede sotto i Buovi, et quella che si vede in Medaglie d’Antiochia, di Tarso, et d’altre, io me ne rimetto a lei per on havere congiettura che sia tanto probabile come vorrei io, et come bisognarebbe in tal suggetto, massime in tanta diversità di Cità (sic) ch’hanno battute simili Medaglie, io la chiamavo di Fiume per haverla quasi simile nel Itinerario antico, appresso la figura d’Antiochia con un Urna che botta (sic) acqua, come ho già detto a V.S., et come la potrà lei stessa vedere, s’ella fa cercare cotesto Itinerario il quale so che sarebbe di molto gusto a V.S. per molte altre cose, che se ne impara. Quanto al Damasco che V.S. dice non havere Fiume, non so se Strabone dica che oltre al Jordano che non passava troppo lontano dalle mure sic, c’era alcuni Fiumetti sic molto famosi che passavano per mezzo la Città; non vorrei che V.S. pensasse ch’io credessi per certo che questa figura sia di Fiume, perché molte altre interpretationi favolose, et altre se gli potrebbono applicare, come dirò poi a V.S. in presenza; et tra l’altre non so se la Medaglia di Trajano (fatta in Sidone con lettere da riverso ΣΥΔONOΣ NAΥAPXIΔOΣ, et una figura sopra una Galera in atto di commandare su’l Mare, conforme alla parola NAΥAPXIΔOΣ) che mando a V.S. sarebbe per sorte a proposito con dire che la città d’Antiochia, di Damasco, di Tarso et altre Metropolitane havessero posto simile figura per mostrare il loro Impero, se pure non vogliamo riferire ogni cosa alla favola di Triptolemo et Io, o ad altro. In somma V.S. la vederà in tre Medaglie d’Antiochia che gli mando, et in un Taglio, et tengo bene per certo che da una di queste Medaglie d’Antiochia piccola più sicuramente si vederà quella che è per esservi scritto GENIO ANTIOCHENI, se bene questa parola di Genio potrebbe forzi rifferirsi (sic) solamente alla figura muliebre, et lasciare libero accesso alli primi pensieri per conto della figorina chè sotto, con tutto ciò non sarebbe poi in ultimo [f. 146] gran cosa se quella figorina che si vede in Medaglia di Sidone fosse posta per la Fortuna, poiché guardando in dietro la (le?) lascia dinanzi di sé libero accesso alli suoi capelli, come si suole dire, et in questo caso servirebbe assai l’Iscrittione TΥXH nella Medaglia di Tarso, per denotare che il Genio di cotesta Città calcasse la fortuna, disponendone a parere suo, et di tutto mi rimetto al prudente giudizio di V.S. molto R.da, alla quale dirò poi in presenza; alcune altre cose per conto di quella parola Genio, dalla quale si potrà forzi fare giuditio fermo, che quel Animale che si suole vedere sopra la testa di esso Genio, o verso sopra il tempio dove si adorava, fosse il segno celeste de l’Ariete, posto qui per ascendente della Città, come più spicato lo vederà V.S. in due Medagliette, con lettere EΠI ΣIΛANOΥ ANTIOXEΩN, oltre di ciò qui sic volesse poi stare su l’opinione che quella mezza figorina fosse de Fiume, potrebbe pigliare argomento delle Città di Tyano et di Samosata, le quali formando in Medaglie il loro Genio, non vi hanno messo quella figorina appresso, per non haver forze Fiume contiguo. Anzi quei di Samosata ci hanno posto un Pegaso, per la velocità dei cavalli che vi nascevano, o forze in memoria del Bucefalo d’Alessandro, che fu sepolto non troppo lontano di là; et quei di Tyano gli hanno dato un Uva in mano, con una spica per denotare la fertilità della loro terra. Si potrebbe ancor pigliare argumento dalla diligenza ch’hanno serbato quei Popoli orientali a non fare sedere quel loro Genio a caso sopra i Monti, ma havendolo fatto secondo il sito della loro Città, cioè havendolo fatto sedere sopra Monti, quando la Città era sopra Monti, come si vede in quelli d’Antiochia, di Tarso, ecc. Al contrario quando la Città era in pianura havendolo fatto sedere sopra una cosa quadra et piana, come V.S: vederà nella Medaglia di Edessa, altramente chiamata Hierapoli, che è appresso il Fiume Eufrate; a tale che non bisognarebbe maravigliarsi si quei Popoli osservano ancora la cosa dei Fiumi loro, né manco se quei Fiumi sonno fatti tutti ad un modo, poiché quando s’incontrava che le Città erano sopra Monti, tutte facevano sentare [?] sopra Monti quel loro Genio ad un medesimo modo; oltra di ciò quell’essere messo sotto i piedi, potrebbe forzi riferirsi a quello che si suol dire, che sì come la cima de i Monti si chiama, Vertex, così anche il basso si chiama, pedes; hor i Fiumi per il più sogliono essere a i piedi de i Monti. Md. 18 » (Aix-en-Provence ms. 209 (1027), ff. 145-146 [129-130])

RemarksRemarks regarding the annotation. (fr)

Si tratta di una copia: in calce al f. 145 è scritto: “Reg. 41.1 pag. 328 e 332”.La minuta s.l. s.d. è alla BNF, n.a.f. 5172, c. 100r-v [328r-v]. Nel ms. 1809 della Bibliothèque Inguimbertine di Carpentras c’è una copia non autografa alle cc. 332r-333r e 343r, nella quale Peiresc ha scritto di suo pugno alcune iscrizioni latine e greche, nonché a c. 332r il luogo, la data (poco leggibile) e il destinatario della missiva nel margine superiore a sinistra; voir Carpita & Vaiani 2012, lettre n° IV, p. 37-39). (fr)

References

  1. ^  Carpita, Veronica - Vaiani, Elena (2012), La correspondance de Nicolas-Claude Fabri de Peiresc avec Lelio Pasqualini (1601-1611) et son neveu Pompeo (1613-1622), Paris.