26 Nov. 1621 (from Paris): “… rappresentando 24 figure di buona maestria alte ciascheduna d’un mezzo piede, le teste sendo egguali alle teste delle medaglie ordinarie piu grandi, fra li quali si risconosco gli ritratti di tutte le persone piu segnalate della famiglia Giulia, con somiglianza essatissima alle medaglie che se ne trovano (et alcune delle quali non si trovano altri ritratti antiqui), le quali nondimeno si ricognoscono chiaramente non poter esse altre che Marcello, favorito d’Augusto, et Livilla, moglie di Druso, figlio di Tiberio. Vi si veggono Giulio, Augusto, Tiberio et Livia, Germanico, Antonia, Agrippina, Caligola, Druso et Livilla moglie, ma sopra tutti sono eccellenti i ritratti di Augusto, Tiberio et Livia, della quale non si veggono ritratti Romani anzi solamente Grechi, Spagnuoli o Barbari, ch’io sappia. In sommo, l’opera merita d’esser dat al publico di mano eccellente et d’un par suo” ; p. 295: “Et se non le fosse grave di portar seco qualche numero delle sue medaglie, V. S. me farebbe gran favore di aggradire che ne havissemo la vista et al suo ritorno, le procuraressimo passaporti Regii per impedire che non le fosse dato alcun impaccio, ritornando a casa sua ; ma non le domando di farci vedere medaglie romane, consolari ne imperiali, ne Greche ancora, se non e qualche cosa rarissima et strana, anzi solamente di quelle medaglie che si troveranno nella sua raccolta (ch’io intendo essere immensa) di quella natura che gli antiquari chiamano Gothiche, le quali sono ordinariamente di assai goffa maestria, in maniera che bishogna verderne tavolta piu di 5 o 6 per sorte per riconoscere l’intentione dello scoltore et discernere se ha voluto far una testa tavolta alcune con inscrittioni difficili à leggere. V. S. haveva ancora qualche moneta vecchia di quelle barbare d’ogni metallo delli nostri Ré francesi antiqui, si fara favore particolare di potarle et darcene la vista, assicurandola che non la privaremo d’alcuna et se vi si trova qualche cosa che serva ad oltri miei dissegni per il publico ne pigliaremo forzi un poco di schizzo o impronto di qualcheduna con suo beneplacito” (Carpentras, Bibliothèque et Musée Inguimbert, Minutes et copies des lettres de Peiresc, V, 655 v° Rooses & Ruelens II 1898, no. 229, p. 294-295; Huet 2006, no. 27).