Sebastiano Erizzo - Pirro Ligorio - 1569-11-26: Difference between revisions

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|Grand document=Lettre du 26 novembre 1569 (de Venise) : Ligorio avait résidé à Venise : « Fra tanto per il nostro M. (esser) Ercole Basso Bolognese, che viene costi. Le mando due impronti di medaglie l’una di Nerone con raro riverso, l’altra di Settimio Severo formato da quella medaglia greca di cui già Le addimandai il parer suo, quando La era qui in Venezia » (Vagenheim 2007, p. 585, note 41).
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Latest revision as of 11:06, 24 February 2022


Sebastiano Erizzo, Venice

Sebastiano Erizzo - Pirro Ligorio - 1569-11-26
FINA IDUnique ID of the page  4767
InstitutionName of Institution. Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana
InventoryInventory number. Ms 277, cc. 166v-167r
AuthorAuthor of the document. Sebastiano Erizzo
RecipientRecipient of the correspondence. Pirro Ligorio
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . November 26, 1569 JL
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Venice 45° 26' 13.88" N, 12° 20' 4.52" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Ercole Basso
LiteratureReference to literature. Melchiorri 1825, p. 20-211, Vagenheim 2007, p. 585, note 412, Marconato 2018, p. 286-2873
KeywordNumismatic Keywords  Casts , Nero , Septimius Severus , Roman Provincial
LanguageLanguage of the correspondence Italian
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 26 novembre 1569 (de Venise): Ligorio avait résidé à Venise: "A MESSER PIRRO LIGORIO Li giorni passati io ricevei una di vostra signoria di XVII del presente, a me al solito carissima, per la quale ella mi risponde a quanto nella mia passata le scrissi. Et prima le dico lei havere equivocato, ch’io nella mia le habbia scritto che la medaglia del Nerone coi pesci sia stata battuta dai popoli anchialii, ciò è ch’io credessi che vostra signoria fosse di questa opinione, perciò che né io la tengo né mai nella mia le scrissi questo; anzi lodai il suo parere che la medaglia sudetta fosse fatta dai popoli regini et scillacei. Onde ciò io attribuisco al non mi havere vostra signoria peraventura bene inteso; a ciò importa poco. Quanto poi alla mia medaglia della Faustina coi pesci per rovescio battuta da gli Anchialii, se è vero che sia città della Cilicia, acconcierò il testo di Stefano, «πόλις κιλικίας», in vece di «σικελίας», come stanno tutti gli stampati ch’abbia veduti fin qui. Conciosiaché Strabone al libro 14 pare che ponga la città Anchiala in Cilicia, della quale in conformità con Stefano, scrive così: «Postea est Anchiala paulo supra mare sita, Sardanapali opus, ut Aristobulus scribit, ubi sardanapali monumentum est, et lapidea statua, quae dextrae manus digitos committit, et quasi complodit. Quidam dicunt ibi epigramma esse, Assiriis litteris insculptum huiusmodi. Sardanapalus Anacyndaraxis filius, Anchialen, et Tarsum una die condidit, Et tu hospes, ede, bibe, lude, et c.» il qual luogo penso, che vostra signoria habbia veduto, benché Stefano pone un’altra Anchiale nella Illiria. Ma che in Sicilia nel paese di Messina, vi sia villa, o castelluccio, chiamato «ΑΧΙΑΛΗ» et che lo dica Stefano, questo io non ritrovo. Et sopra ciò basti. Io molto ringraio la signoria vostra del suo bel giudicio intorno la lettione di queste lettere abbreviate, ch’io le mandai, la quale mi sodisfà appieno. Ma quanto alle lettere di quelle due altre medaglie, io poi con commodo le manderò gli impronti, che a suo agio le potrà leggere. Fra tanto per il nostro messer Ercole Basso bolognese, che viene costì, le mando due impronti di medaglie, l’una di Nerone con raro riverso, l’altra di Settimio Severo, formato da quella mia medaglia Greca; di cui già le addimandai il parer / suo, quando la era qui in Venetia. Sopra le quali io attenderò, che essa mi scriva alcuno de’ suoi belli discorsi, per dichiaratione d’ambedue e// [c. 167r] dei loro rovesci; essendo molto bizarri, e da me sconosciuti. perché e vostra signoria mi farà cosa gratissima. Et io la prego a non mi voler più scrivere le parole ch’io ho lette nella ultima parte della soa lettera che volentieri essa vorrebbe essermi grata, e non vorria esser detrattata, però che mi fa grandissimo torto et carico, a scrivermi in questo modo; sapendo col testimonio delle mie lettere essa stessa se i suoi dotti ragionamenti mi sono carissimi; et se predicando vostra signoria per intendentissima delle antichità, sono lungi da ogni detrattione, e così pregandole felicità, le mi offero per sempre. Di Vinegia, li XXVI di novembre 1569" (Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Ms 277, cc. 166v-167r; Melchiorri 1825, p. 20-21; Vagenheim 2007, p. 585, note 41; Marconato 2018, p. 286-287).

References

  1. ^  Melchiorri, Giuseppe (1825), Lettere inedite di Sebastiano Erizzo da un manoscritto dalla Biblioteca municipale di Vicenza, nella tipografia Contedini, Rome.
  2. ^  Vagenheim, G. (2007), “Une lettre inédite de Pirro Ligorio à Ercole Basso sur la Dichiaratione delle medaglie antiche. Naissance de la numismatique à la Renaissance », Medioevo e umanesimo, 112, p. 569-596.
  3. ^  Marconato, Claudia (2018), Edizione critica dell'epistolario di Sebastiano Erizzo, letterato veneziano del secondo Cinquecento, Unpublished PhD, Padua-Liège.