| |Grand document=-Lettre du 13 janvier 1584 (de Venise) : "AL SIGNOR PROSPERO VISCONTE a MILANO Molto illustrissimo signor mio, hieri io ricevei le disiate lettere di vostra signoria scritte li 2 del mese presente, dopo un lungo silentio di poco meno di due anni, che io non haveva vedute le sue. Il che mi faceva stare dubbioso o dello stato suo non buono, overo dell’animo suo alterato verso di me, quantunque ciò non mi potessi persuadere, non havendone vostra signoria cagione alcuna. Ma lodato sia Iddio et havendo inteso le cause del non havere scritto, mi son levato di questo pensiero; sì come assai mi duole delle sue liti havute et delli sostenuti travagli da quelle; piacendomi ancora che questi sieno felicemente finiti. Ora, per rispondere a quanto che vostra signoria mi ricerca del ristampare del libro mio, le dico che sono in termine di dare principio al ristamparlo con l’aggiunta assai copiosa, così di citare molte autorità d’historici et di poeti sopra le cose già scritte in detto libro, come di nuove dichiarationi di altre medaglie non toccate da innanzi, che fanno a proposito delle prime, con molti utili discorsi appartenenti alla materia che si tratta et all’historia. Et forse in parte di soggetti non più scritti da altri. La quale aggiunta renderà il libro molto più utile et dilettevole ai lettori, che servià per allettamento a coloro che non prendono diletto delle antichità a far che si ne dilettino. Questo libro, che non si finirà in manco di due mesi, pervenirà alle mani di vostra signoria illustre prima che di alcun altro, et che si vegga su le librerie, volendo io così. Quanto al bisogno d’impronti delle sue medaglie,// [c. 190r] la ringratio summamente della sua cortesia, dicendole che se le parerà di far improntare in solfo alquante delle sue più rare medaglie di metallo, che sieno ben gietate, mi saranno carissimi, et di alcuna me ne valerò nello stamparsi il sudetto libro; né io rifiuterei mai questa utile comodità, che vostra signoria mi offerisce. Et questo è quanto per la presente hora le scrivo, a lei per sempre raccomandandomi et proferendomi. Son sano. Di Vinegia, li XIII di genaro 1584. » (Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Ms 277, f° 189v-190r ; F. Missere Fontana 2013, p. 335, notes 61-63). | | |Grand document=Lettre du 13 janvier 1584 (de Venise): "AL SIGNOR PROSPERO VISCONTE a MILANO Molto illustrissimo signor mio, hieri io ricevei le disiate lettere di vostra signoria scritte li 2 del mese presente, dopo un lungo silentio di poco meno di due anni, che io non haveva vedute le sue. Il che mi faceva stare dubbioso o dello stato suo non buono, overo dell’animo suo alterato verso di me, quantunque ciò non mi potessi persuadere, non havendone vostra signoria cagione alcuna. Ma lodato sia Iddio et havendo inteso le cause del non havere scritto, mi son levato di questo pensiero; sì come assai mi duole delle sue liti havute et delli sostenuti travagli da quelle; piacendomi ancora che questi sieno felicemente finiti. Ora, per rispondere a quanto che vostra signoria mi ricerca del ristampare del libro mio, le dico che sono in termine di dare principio al ristamparlo con l’aggiunta assai copiosa, così di citare molte autorità d’historici et di poeti sopra le cose già scritte in detto libro, come di nuove dichiarationi di altre medaglie non toccate da innanzi, che fanno a proposito delle prime, con molti utili discorsi appartenenti alla materia che si tratta et all’historia. Et forse in parte di soggetti non più scritti da altri. La quale aggiunta renderà il libro molto più utile et dilettevole ai lettori, che servià per allettamento a coloro che non prendono diletto delle antichità a far che si ne dilettino. Questo libro, che non si finirà in manco di due mesi, pervenirà alle mani di vostra signoria illustre prima che di alcun altro, et che si vegga su le librerie, volendo io così. Quanto al bisogno d’impronti delle sue medaglie,// [c. 190r] la ringratio summamente della sua cortesia, dicendole che se le parerà di far improntare in solfo alquante delle sue più rare medaglie di metallo, che sieno ben gietate, mi saranno carissimi, et di alcuna me ne valerò nello stamparsi il sudetto libro; né io rifiuterei mai questa utile comodità, che vostra signoria mi offerisce. Et questo è quanto per la presente hora le scrivo, a lei per sempre raccomandandomi et proferendomi. Son sano. Di Vinegia, li XIII di genaro 1584" (Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Ms 277, cc. 189v-190r; Missere Fontana 2013a, p. 335, notes 61-63; Marconato 2018, p. 334). |