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| |Institution=Florence, Biblioteca Marucelliana | | |Institution=Florence, Biblioteca Marucelliana |
| |Inventory=BVII, 4, f° 490r-491v | | |Inventory=BVII, 4, f° 490r-491v |
| |Author=Giandomenico Bertoli | | |Author=Gian Domenico Bertoli |
| |Recipient=Antonio Francesco Gori | | |Recipient=Antonio Francesco Gori |
| |Correspondence date=1746/06/22 | | |Correspondence date=1746/06/22 |
| |Place=Mereto | | |Place=Mereto |
| |Coordinates=46.11747, 12.90051 | | |Coordinates=46.04975, 13.04275 |
| |Associated persons=Francesco Mezzabarba Birago | | |Associated persons=Francesco Mezzabarba Birago |
| | |Literature=Mezzabarba Birago 1683 |
| | |Numismatic keyword=roman republican; hoard; local finds |
| | |CorrespondenceLanguage=Italian |
| |Grand document=Lettre du 22 juin 1746 (de Mereto): “Non voglio scordarmi di parteciparle la scoperta fatta già pochi giorni in un campo presso le mura d’Aquileja d’un numero grandissimo di medaglie d’argento consolari. Quel Governo a forza di mandati penali n’ha già avute a buon conto da quegli abitanti un peso di novanta libre; ma la maggior parte era già stata trasportata prima de’ mandati in Trieste, in Palma, in Udine, e altrove. Si fa conto che tutte avrebbero riempito tre pesinali di questa nostra misura, i quali contengono sessanta libre di formento. Da queste misure non sarebbe troppo difficile il rilevare il gran numero delle medaglie, facendo come Annibale, che non volle contar gli anelli di Canne se non col moggio. Io ne ho già vedute alcune poche, tutte consolari, toltane una, da cui pare che possa rilevarsi, non esser stato nascosto quel tesoro nè avanti nè dopo di Giulio Cesare, ma sotto di lui, ed è quella che da una parte ha un elefante con la parola al di sotto di esso CAESAR, e dall’all’altra parte varj istromenti dell’Antica religione. Il Conte Mezzabarba assegna questa medaglia all’anno avanti l’era cristiana 42, cioè dopo la fondazione di Roma 691, col darle il primo luogo nella serie di quelle d’argento.” (Firenze, Biblioteca Marucelliana, BVII, 4, f° 490r-491v – online). | | |Grand document=Lettre du 22 juin 1746 (de Mereto): “Non voglio scordarmi di parteciparle la scoperta fatta già pochi giorni in un campo presso le mura d’Aquileja d’un numero grandissimo di medaglie d’argento consolari. Quel Governo a forza di mandati penali n’ha già avute a buon conto da quegli abitanti un peso di novanta libre; ma la maggior parte era già stata trasportata prima de’ mandati in Trieste, in Palma, in Udine, e altrove. Si fa conto che tutte avrebbero riempito tre pesinali di questa nostra misura, i quali contengono sessanta libre di formento. Da queste misure non sarebbe troppo difficile il rilevare il gran numero delle medaglie, facendo come Annibale, che non volle contar gli anelli di Canne se non col moggio. Io ne ho già vedute alcune poche, tutte consolari, toltane una, da cui pare che possa rilevarsi, non esser stato nascosto quel tesoro nè avanti nè dopo di Giulio Cesare, ma sotto di lui, ed è quella che da una parte ha un elefante con la parola al di sotto di esso CAESAR, e dall’all’altra parte varj istromenti dell’Antica religione. Il Conte Mezzabarba assegna questa medaglia all’anno avanti l’era cristiana 42, cioè dopo la fondazione di Roma 691, col darle il primo luogo nella serie di quelle d’argento.” (Firenze, Biblioteca Marucelliana, BVII, 4, f° 490r-491v – online). |
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