«Alla perfine mi è stato commissionato questo mattina il motuproprio della mia elezione in direttore della R. Galleria ed insieme custode ed antiquario delle gemme e medaglie che si conservano nella medesima col mensual stipendio di scudi 20 e coll'uso del quartiere per mia abitazione e con la destinazione in aiuto per il Gabinetto delle medaglie e gemme dell'abate Luigi Lanzi ex-gesuita, nativo di Fabriano, figlio di un medico uomo di molta abilità ciarlatanesca nella lingua greca e nelle belle lettere latine e toscane. Devo poi seguitare, fino a nuovi ordini, ad esercitare le funzioni di segretario della Pratica per gli affari di Pistoia e Pontremoli con gli assegnamenti descritti in altro motuproprio a parte dello stesso giorno esistente nella cancelleria del detto magistrato. Ed ecco decisa la mia sorte. Cessando l'occupazione nella Pratica, che ricevo molto volentieri e che mi porterà un utile di circa scudi 11 e mezzo scudi il mese, converrà che domandi qualche aumento di salario per porre le cose in un giusto equilibrio e godere di un qualche vero avanzamento » (BNCF, N.A. 1050, Efemeridi, s. II, III, 1775, c. 451v, 27 Aprile 1775).