Sebastiano Erizzo - Pirro Ligorio - 1570-5-30

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Sebastiano Erizzo, Venice

Sebastiano Erizzo - Pirro Ligorio - 1570-5-30
FINA IDUnique ID of the page  4772
InstitutionName of Institution. Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana
InventoryInventory number. Ms 277, f° 169r-173v
AuthorAuthor of the document. Sebastiano Erizzo
RecipientRecipient of the correspondence. Pirro Ligorio
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . May 30, 1570 JL
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Venice 45° 26' 13.88" N, 12° 20' 4.52" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation.
LiteratureReference to literature. Erizzo 15591, Missere Fontana 2013a, p. 339-340, notes 119-120, 122-123, 125, 127-1282
KeywordNumismatic Keywords  Medals , Weights , Roman , Casted Coins , Book
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

-Lettre du 30 mai 1570 (de Venise) : « che per vive, e buone ragioni non teneva che tutte le medaglie di ciascun metallo formate, fossero coniate per monete ; ma parte di queste io stimo fossero battute anticamente per semplici memorie. Là dove V.S. mi scrive, che tiene le medaglie per monete, e per memorie ; sì che possono servire all’una, e all’altra cosa » ; il est prêt à se rétracter « che se le sue (ragioni) mi paressero buone, e concludenti, ritratterei le cose già scritte » ; Ligorio pèse les monnaies : « In questa sua lettera, ella mi scrive, che havendo nelli pesi assaigiate le centinaia della migliaia delle medaglie ha ritrovato ch’elle sono marcissime monete » ; sur les poids : « tal varietà anco avria cagionato gran discrepanzia, e confusione, in quelle in quanto al valore » ; il note que « dalle sopradette ragioni si vede, che i Romani avevano distinte monete in rame, in argento, et in oro per spendere, dalle medaglie degl’Imperatori, che ad altro fine non erano coniate, che per lasciare in più modi con le loro effigie, e con li tanti segni ne rovesci delle cose, e grandezze loro di se stessi memoria ai posteri per fine, e desiderio di gloria » ; la preuve en est les « medaglie in rame battute dalle Città della Grecia. Donde noi dobbiamo conchiudere, che i Romani avevano le loro monete per uso dello spendere, et della permutazione delle robbe in denari : et avevano parimenti le medaglie, overo memorie per uso di perpetuare i loro nomi alla posterità, et l’une, et l’altre avevano carico di far coniare nella zecca di Roma i triumviri monetali » ; Erizzo demande à Ligorio de « spendere due ore » à lire son livre et à répondre aux explications « da elevati ingegni, et uomini dotti ». Il attend non une réponse générique mais une argumentation à partir de l’« autorità dell’istorie, e degli scrittori, o con li testimonii istesi delle antichità, e non altrimenti » (Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Ms 277, f° 169r-173v ; F. Missere Fontana 2013, p. 339-340, notes 119-120, 122-123, 125, 127-128).

References

  1. ^  Erizzo, Sebastiano (1559). Discorso di M. Sebastiano Erizzo sopra le medaglie antiche, con la particolar dichiaratione di molti riversi. Nuovamente mandato in luce. In Venetia: Nella Bottega Valgrisiana.
  2. ^  Missere Fontana, F. (2013), "Sebastiano Erizzo tra collezione, epistolario e riscrittura", Numismatica e Antichità Classiche, 42, pp. 329-355.